San Lorenzo al Rifugio I Taburri in tenda e anello del Libro Aperto

E’ da così tanto tempo che non inserisco un articolo sul Blog de La Via dei Monti (E’ Sara che vi parla!) che quasi mi vergogno, e allora provo a rimediare inserendo una freschissima avventura passata con buoni amici in Appennino modenese, e in particolare nelle montagne di Fanano, al Rifugio i Taburri e con una tenda al seguito.

E’ la settimana prima di Ferragosto, c’è tanta voglia di passare tempo in montagna, e a causa dell’annullamento di un’escursione pianificata per Sabato, decidiamo in fretta di riempire il weekend di San Lorenzo: a guardare le stelle e a scarpinare! Quale migliore opzione?

Partiamo così da Modena con zaino, scarponi, materassino, sacco a pelo, un po’ di cibo e l’ottima compagnia di buoni amici.

Passeggiando sul crinale

L’idea è di prendercela comoda per la giornata di Sabato facendo un giro non troppo lungo, per poi camminare di più nella giornata di Domenica, ed è stato perfetto!

Sabato 10 Agosto, così, partiamo in mattinata, non troppo presto, e arriviamo al Parcheggio del Rifugio I Taburri, località Fellicarolo (Fanano – Appennino modenese). Il parcheggio è a pagamento, e costa 5 Euro per tutta la giornata. Una linea blu identifica l’inizio dell’area, e una volta arrivati capiamo che buna parte della città si è trasferita sui monti a cercare refrigerio, d’altronde è un Sabato di Agosto, e proprio la giornata di San Lorenzo! Troviamo comunque un posto auto con relativa facilità, e iniziamo a scaricare le tende.

Qui è possibile montare la tenda all’interno dell’area recintata del Rifugio, e pagando 7 Euro a testa è possibile usufruire del bagno e del “posto fuoco” dove grigliare. Generalmente preferiamo posti molto più WILD dove campeggiare o bivaccare, ma avendo pianificato tutto all’ultimo è stata comunque una buona opzione. Certo, forse eravamo più persone a campeggiare ai Taburri che persone a passeggiare in Piazza Grande, ma d’altronde la comodità di avere tutto vicino ha i suoi lati positivi e negativi.

Tornando a noi, lasciamo così la tenda smontata per accaparrarci uno spazio, per poi iniziare a camminare e raggiungere il Monte Lancino con il sentiero CAI 431 all’andata, e il sentiero CAI 429 al ritorno, completando un anello di circa 8 km e 450 metri di dislivello. Il panorama merita sempre, e tra boschi di faggi e vaccinieti, chiacchiere e “fischi” di marmotte in lontananza terminiamo il nostro tour per rientrare ai Taburri.

Panorama sul versante toscano dal Monte Lancino

Per fortuna che abbiamo lasciato le tende! Pensiamo tutti: ormai tutta l’area è occupata da una tavolozza multicolore e a stento si riconosce il prato. Bè, era prevedebile!

Montiamo così le nostre tende, stendiamo sacco a pelo e materassino e ci godiamo una birretta al Rifugio dopo la “Fatica”. Il pretesto in realtà era proprio provare la nostra nuova tenda, acquistata poche settimane fa. Era da un po’ infatti che cercavamo un prodotto di qualità ma non troppo costoso, e  abbiamo poi deciso di optare per una Salewa Atlas III, acquistata sul sito e-commerce bergzeit (se siete interessati vi lascio qui il link, noi come prima prova ci siamo trovati molto bene, magari vi aggiorno appena la riutilizzo 🙂 ); nemmeno a farlo apposta la tenda vicino alla nostra era invece una Salewa Denali, presa in considerazione per l’acquisto ma poi scartata.

Scesa la sera e mangiato un tigellone al pecorino (5 Euro al Rifugio) e un pezzo di focaccia portato da casa, ci posizioniamo naso all’insù, un po’ lontani dal rifugio, e contiamo una decina di “stelle cadenti”, per poi riposare nella nostra nuova tenda. Come è comprensibile, e come ci immaginavamo, nonostante sia richiesto silenzio tra le 23 e le 7 anche da regolamento del Rifugio, tale regola non viene rispettata da tutti. I nostri dirimpettai sono bimbi di 6/7 anni che decidono di giocare a un gioco di società nel cuore della notte, e il vicino con la Denali scopriamo essere un russatore provetto 😂 insomma suoni un po’ diversi dai calpestii di animali selvatici o bramiti di cervi sentiti nelle nostre ultime bivaccate con la tenda.

Passiamo comunque una discreta nottata, e veniamo svegliati alle 6.20 dai bimbi, ormai professionisti del loro gioco di società (non abbiamo capito se hanno giocato tutta la notte o si sono risvegliati all’alba per riprendere il match).

Cielo di San Lorenzo ai Taburri

Colazioniamo con caffelatte e crostata di mirtilli del Rifugio (2 Euro e 3 Euro rispettivamente) e qualche biscotto fatto in casa con Gofio, (particolare farina presa come souvenir dal mio ultimo viaggio a Tenerife), smontiamo le tende e ci rimettiamo in cammino: oggi, Libro Aperto e Monte Lagoni in un giro di circa 14 km e 800 metri di dislivello. Passiamo dal Bivacco Gran Mogol con il 445, imbocchiamo il 435 sfiorando il Monte Donato, e raggiungiamo i 1936 metri del Monte Rotondo, che insieme al Monte Belvedere forma l’Alpe Libro Aperto.

In salita verso il Libro Aperto

Scendiamo poi dal 447 passando dal Monte Lagoni (1962 metri) e rientriamo da “I Ghiacci” completando l’anello per tornare ai Taburri.

Proviamo a conservare un po’ di fresco nello zaino raccolto sul crinale, ma una volta a Modena ci rendiamo conto che non si è conservato bene, così ci consoliamo con una Pizza da asporto nella calura estiva della pianura, una delle esperienze più belle da fare al termine di una escursione 🍕.

 

Grazie per essere arrivati fino a qui!

Se il racconto vi è piaciuto potete condividerlo, e farmi sapere nei commenti cosa vorreste leggere la prossima volta 🙂

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