Orto botanico forestale dell’Abetone
L’Orto Botanico Forestale di Abetone è aperto quest’anno dal 15 Giugno al 9 Settembre.
L’Orto Botanico Forestale di Abetone si trova in comune di Abetone (PT), nella valle del Sestaione, valle di origine glaciale percorsa dall’omonimo torrente che nasce dalle pendici dell’Alpe di Tre Potenze e si immette nella Lima a Ponte Sestaione.
Notizie storiche sull’Orto Botanico Forestale di Abetone
Nel 1980 il dott. Federico Strada, piemontese d’origine e abetonese d’adozione, ebbe per primo l’idea di costituire all’Abetone un Orto Botanico.
Durante i tre successivi anni i rappresentanti di Enti locali, Corpo forestale e Atenei toscani diedero il via all’iter formale fino a identificare la zona detta Acqua bona, nella valle del Sestaione, poco distante dalla Riserva Naturale Integrale di Campolino come l’area idonea ad ospitare il futuro Orto.
Il nome di “Orto botanico forestale” sta a sottolineare la vocazione preminentemente tesa a valorizzare gli aspetti forestali, particolarmente significativi in zona.
I primi lavori vengono avviati nel 1984 e l’Orto viene ufficialmente inaugurato l’11 Luglio 1987.
Dal 1994 l’Orto è inserito nel percorso del sistema museale diffuso “Ecomuseo della Montagna pistoiese”.
Come raggiungere l’Orto
Per raggiungere l’Orto da Firenze e Pistoia si deve percorrere la SP 66 in direzione Le Piastre e San Marcello fino alla località La Lima. Da qui si prosegue lungo la SS12 in direzione Abetone fino alla località Fontana Vaccaia dove si imbocca a sinistra il bivio per Pian di Novello (Strada Comunale). Imboccata la comunale si prosegue per circa 2 Km finché, seguendo l’indicazione, si incontra un bivio sulla destra con la strada che porta all’orto botanico in meno di 1 Km.
Da Pisa e Lucca si percorre la SS 12 in direzione Bagni di Lucca, Popiglio, Abetone fino a Fontana Vaccaia, poi si prosegue come sopra.
Da Modena si percorre la SS 12 in direzione Pavullo, Lama Mocogno, Pievepelago, Abetone proseguendo dopo il valico dell’Abetone fino a Le Regine e Fontana Vaccaia dove si trova sulla destra il bivio per Pian degli Ontani, poi si prosegue come sopra.
Orari: nei giorni feriali l’Orto è aperto dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30, nei festivi l’orario è continuato.
Biglietto di ingresso (comprensivo di visita guidata): euro 2 intero euro 1,50 ridotto
Link utili:
https://it.wikipedia.org/wiki/Orto_botanico_forestale_dell’Abetone
http://brunelleschi.imss.fi.it/censimento/ischeda.asp?cr=557
L’ambiente dell’Alto Appennino pistoiese. I punti di interesse botanico
Quali sono i punti di interesse botanico da vedere durante le escursioni sull’Appenino pistoiese?
Vera perla dell’alta montagna pistoiese è la Foresta Demaniale di Abetone.
Inserita in una preziosa cornice di cime fra cui il Cimone, la maggior vetta dell’Appennino Settentrionale, il Rondinaio, l’Alpe di Tre Potenze, il Libro Aperto, è una delle più belle e meglio conservate foreste d’Italia.
Attraversata da due torrenti dal tipico aspetto montano, il Sestaione e la Lima, che ospitano ancora nelle loro acque fredde e turbolente popolazioni autoctone di trota fario mediterranea e scazzone, la foresta demaniale si estende per circa 2.000 ettari.
Anticamente parte delle possessioni del Granducato di Toscana, la foresta, importante riserva di legname per la costruzione delle galee del Granducato (il legname veniva trasportato fino alla valle del Serchi da dove veniva poi fatto fluitare fino alla foce, attraverso un tracciato che ancora oggi conserva il nome di “via dei remi“), passò dopo l’annessione al Regno d’Italia, sotto la gestione del Corpo Forestale dello Stato che ancora oggi gestisce la Riserva Naturale Biogenetica di Abetone e le limitrofe Riserve Naturali di Pian degli Ontani e di Campolino.
Dal punto di vista vegetazionale il panorama delle specie e delle loro origini è veramente vario. Secondo Foggi (1990) si può ipotizzare la resenza di tre grandi gruppi di specie con origini comuni:
• entità originarie delle montagne circum mediterranee, migrate in Appennino attraverso le Alpi;
• entità differenziatesi sulla catena alpina e poi migrate verso sud seguendo l’avanzata dei ghiacciai durante i raffreddamenti climatici del Pliocene;
• entità differenziatesi sulla catena alpina e migrate verso sud durante le glaciazioni del Quaternario.
La faggeta, la cui fisionomia risente oggi in modo evidente del tipo di governo (ceduo o fustaia), è la foresta tipica della fascia montana compresa fra i 900-1000 e i 1700-1800 m s.l.m., quota a cui in Appennino si attesta il limite superiore della vegetazione arborea.
Come ci ricorda la bella guida “L’Orto Botanico Forestale di Abetone”, la struttura delle faggete della foresta di Abetone è molto semplice, con un unico strato arboreo dominato dal faggio in associazione a poche altre specie (acero montano, sorbo degli uccellatori, Laburnum alpinum, abete bianco) e un unico strato erbaceo, più ricco nelle fustaie, più povero nei cedui fitti, in cui compaiono Anemone nemorosa, acetosella, orchidea nido d’uccello, luzula, farfaraccio, Geranium nodosum e veronica delle faggete.
Abetine e peccete sono, come in tutto l’Appennino Tosco-Emiliano, in gran parte di origine antropica.
Alcuni nuclei di abete bianco spontaneo si trovano nella Riserva di Campolino.
Sempre nella Riserva Naturale Orientata di Campolino si trova un prezioso patrimonio genetico e scientifico: un gruppo di esemplari di abete rosso vegetanti allo stato spontaneo, relitto dei popolamenti presenti nell’ultimo periodo glaciale.
Oltre il limite del bosco, nei luminosi e aerei spazi del crinale affacciati sul Tirreno, si alternano le brughiere a mirtilli, formazioni relitte costituite da bassi arbusteti a ericacee (mirtillo nero, falso mirtillo) e arricchite, nel territorio abetonese, da numerose specie arbustive ed erbacee, e le praterie di alta quota, zone caratterizzate da vegetazione erbacea, differenziabili in praterie acidofile e neutro-basofile a seconda della tipologia del suolo.
Le praterie acidofile, vegetazione tipica delle maggiori vette dell’Appenino Settentrionale, sono caratterizzate da copertura discontinua, interrotta da tratti di suolo con elevata pietrosità superficiale.
Questa tipologia vegetazionale si sviluppa esposta alle condizioni climatiche e di esposizione più avverse.
Le praterie neutro-basofile si riscontrano soprattutto in esposizioni settentrionali con ridotte pendenze e buona disponibilità di acqua e presentano come specie dominanti il trifoglio e alcune graminacee (Festuca puccinellii, Festuca nigrescens, Poa alpina).
Infine, ultimo paesaggio vegetale presente, il più spinto per quanto riguarda le estreme condizioni ecologche cui è sottoposto, è quello delle pareti rocciose, cenge e falde detritiche, zone di rifugio per alcune specie di rilevante interesse fitogeografico.
Molto interessanti, sia dal punto di vista vegetazionale che faunistico, sono le aree umide costituite dai piccoli laghi di quota, in cui si trovano abbondanti popolazioni di tritone alpino e tritone crestato e dalle torbiere.
La varietà di tutti questi ambienti, vero patrimonio di biodiversità spalmato su un vasto territorio di cime, cenge, foreste e lamacce, si può ammirare, raccolto in poco più di un ettaro, visitando l’Orto Botanico Forestale di Abetone, situato a pochi Kilometri dal paese nella valle del Sestaione.
Scopri tutte le escursioni naturalistiche nella Valle del Sestaione, le escursioni nell’Appennino pistoiese e i trekking nella montagna pistoiese alla pagina “le escursioni del mese”
Se invece vuoi programma un’escursione su misura alla scoperta delle bellezze paesaggistiche delle nostre montagne contattaci.
Ti aspettiamo!