Escursionista in difficoltà soccorso sul monte Giovo
I tecnici della stazione Monte Cimone del Soccorso Alpino Emilia Romagna (Saer) sono stati impegnati dalle ore 19:19 di ieri sera in un intervento di soccorso di un escursionista in difficoltà, un uomo di 42 anni (C. B. le sue iniziali), nato a Castel del Piano (Grosseto) ma residente a Monteriggioni (Siena).
Ad attivare le squadre di terra del Saer, insieme all’elicottero del 118 della base di Pavullo (Modena), è stata la centrale operativa del 118, in seguito alla chiamata ricevuta alle ore 18:59 dall’escursionista in difficoltà.
L’uomo si trovava sotto la croce del monte Giovo (a 1991 metri di quota), sul sentiero di crinale numero 00, sopra al lago Santo modenese, nel comune di Pievepelago (Modena). Sfinito dalla fatica, dopo aver camminato da solo per l’intera giornata (era comunque attrezzato con ciaspole e ramponi), non era stato più in grado di proseguire sul sentiero anche a causa del forte vento in quota, e aveva perso l’orientamento per la nebbia e il buio che riducevano notevolmente la visibilità.
La comunicazione tra l’escursionista in difficoltà e la centrale operativa del 118 è stata fortemente complicata dalla scarsa copertura telefonica della zona, che ha reso difficile il passaggio di informazioni e la conseguente individuazione del luogo dove si trovava l’uomo. Intorno alle 19.19 sono state attivate come detto le squadre di terra del Soccorso Alpino e l’elisoccorso. L’elicottero ha tentato un avvicinamento, ma la cima era in nube ed è dovuto rientrare. Hanno proseguito lungo il sentiero numero 525 che dal Lago Santo – dove era stato sistemato il campo base dei soccorsi – porta a Monte Giovo due squadre di terra del Soccorso Alpino, formate entrambe da 4 tecnici. La fase di avvicinamento è stata complicata dal forte vento in quota e dalla scarsa visibilità.
Alle 22.24 la prima squadra del Saer ha raggiunto l’escursionista, seguita dopo circa venti minuti dalla seconda squadra. L’uomo è stato subito rifocillato con tè caldo e viveri. Le sue condizioni comunque erano buone, e non avendo traumi ha potuto riprendere la strada del ritorno con le sue gambe, accompagnato in sicurezza dai soccorritori. L’intervento di soccorso si è concluso ieri sera intorno alle 23.30. Una volta raggiunto il campo base allestito al Lago Santo, l’uomo è stato visitato dai sanitari del Saer, quindi è rientrato con la propria auto.
Oltre alle due squadre del Soccorso alpino che hanno raggiunto l’uomo percorrendo il sentiero 525 che dal lago Santo arriva in vetta al Giovo, erano presenti ieri sera anche altri tecnici, per un totale di 25, pronti a intervenire nel caso la persona soccorsa non fosse stata in grado di deambulare autonomamente. La presenza di tecnici al campo base è stata poi fondamentale per coordinare da remoto le operazioni di ricerca delle squadre di terra, notevolmente complicate dalla scarsissima visibilità.